pensiero
sulla vita
e
sulla morte
Oggi
alle 14.15
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Sono andata ad un funerale stamattina:
un medico anziano, un ottimo clinico ,
un cattolico , un padre di famiglia.
Anche lui è morto .come moriremo
tutti noi: perchè era venuta la sua ora.
Il prete confratello ha ricordato
le sue parole....nella Omelia:
IL MEDICO DEVE FARE SEMPRE IL BENE DEL MALATO
E DEVE LAVORARE SEMPRE AL MEGLIO DELLE SUE CAPACITA'.
TECNICA ED ETICA DEVONO SEMPRE ACCOMPAGNARLO
NELLE SUE SCELTE.
A me ...povera casalinga.analfabeta .. risulta che
gli unici abilitati a prendere decisioni per i malati.
... sono i malati stessi ed i loro medici
( da loro stessi scelti).
Non c'è contradizione in questo...chi si vuole curare
va a farsi vedere....chi non lo fa.....
(se è in grado di intendere e di volere).....
è nel pieno diritto di non curarsi.
PER COLORO CHE NON SONO IN POSSESSO
DELLE LORO CAPACITA' DI SCELTA..
...CI SONO I FAMILIARI.
SECONDO PUNTO: L'alimentazione ....
.non sempre è fatta .....di panini al formaggio.
Molto spesso, per motivi contingenti, si tratta di
applicare un tubino dal quale si introduce un alimento
preparato apposta e che dovrebbe fornire all'ammalato
tutti i nutrimenti necessari alla sua sopravvivenza.
.MA CHE CERTO... NON CURA...... ALTRE
PROBLEMATICHE ALTRETTANTO GRAVI.
QUESTO TIPO DI ALIMENTAZIONE (per chi non
ha un pancreas e una colicisti funzionante )
E ' DECISAMETE .... estremamente costoso
.....per Ospedali e Policlinici.
Ma quel che è più rilevante è il fatto che,
in organismi debilitati, quel tubino, che
viene introdotto fIno dentro una grossa
arteria..vicina al cuore,.....provoca
dopo qualche giorno,.un' infezione e la febbre sale..
Allora che cosa succede?
Dopo pochi giorni si deve interrompere l'alimentazione,
mediante tubi e sacche bianche omnicomprensive....
Chi decide quando e se ..togliere quel tipo di sostegno alimentare?
Il medico curante.....solo ed esclusivamente il medico curante!
Qualcuno pensa che ci vuole una legge per prendere questa decisione??
Berlusconi (e chi con lui ) parla di sensibilita' del paziente ad encefalogramma piatto......
IO PENSO CHE LUI NON SAPPIA NEANCHE DI CHE PARLA..
.....DICE COSE CHE FANNO EFFETTO SULLE MENTI
PIU' DEBOLI E SUL POPOLINO PIU' ANALFABETA ....DI ME.
MA LA VERITA' E CHE QUELLA LEGGE ,
che vorrebbero inventarsi ....
SPACCIATA COME UNA FORMA DI SALVAGUARDIA
DELLA VITA...SERVIRA' INVECE SOLAMENTE A
NASCONDERE IN FUTURO TANTI CASI DI
EUTANASIA CHE VERRANNO CONTRABANDATI
TENENDO ALLO SCURO, I PAZIENTI ....
PER FAR RISPARMIARE SOLDI ALLO STATO.
Attenzione!!!!!!!
gli handicappati e la legge....
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LA LEGGE
BASAGLIA
Il 9 gennaio scorso su Libero diretto da Vittorio Feltri,
è apparso l’articolo di Cristiana Lodi
Psichiatri da legare.
La figlia è schizofrenica, rinchiudono la madre.
Vi si raccontava la storia di una donna schizofrenica attraverso le parole di sua madre.
La figlia è in cura presso il Dipartimento di salute mentale di Trieste, la madre tuttavia afferma che sua figlia non solo non viene curata, ma viene tenuta rinchiusa e lontana da lei contro la sua volontà.
Gli psichiatri hanno inoltre disposto tre trattamenti sanitari obbligatori nei suoi confronti perché - a suo dire - si ribellava al modo in cui veniva trattata la figlia.
«SCHEDATA»
L’articolo è scritto con lo stile aggressivo che contraddistingue il giornale, contiene pesanti attacchi agli psichiatri di Trieste e a Franco Basaglia che, si legge, «contestando i luoghi della follia arrivò a contestare la follia stessa. Negandola. E lasciando così i malati abbandonati a loro stessi».
È corredato dalla foto della figlia in primo piano con tanto di didascalia che la definisce «schizofrenica» e da un articolo in cui la 180 è detta «legge criminale e criminogena» dello psicologo Luigi De Marchi, firmatario assieme al deputato del Pdl Paolo Guzzanti di una proposta di legge per la modifica della 180.
Peppe Dell’Acqua, direttore del DSM di Trieste, risponde tempestivamente con una lettera al quotidiano e con una denuncia.
Ma la storia è succosa e altri media ci si buttano.
In particolare, nella trasmissione Sabato e Domenica, del 18 gennaio su Rai uno, Franco Di Mare fa parlare la giornalista Lodi che racconta la vicenda così come presentata su Libero.
Buttando in pasto ai telespettatori la vita di chi non può difendere la sua privacy.
La storia vera è complessa e molto dolorosa.
La racconta Peppe Dell’Acqua e la confermano i familiari dei pazienti di Trieste che scrivono una lettera aperta per spiegare perché si fidano degli operatori che hanno in cura i loro figli.
È la storia di una figlia schizofrenica e di una madre con un disturbo mentale grave alla mercè di un prete esorcista e di alcuni estremisti di Forza Nuova che le impediscono di accettare la malattia della figlia.
Ma non vogliamo entrare in questioni personali, la domanda che ci si pone è:
perché?
«FORT APACHE»
«È in atto un attacco a Fort Apache - dice Peppe Dell’Acqua-. Non a caso, il sottosegretario Martini ha detto che la partita della modifica alla legge 180 si chiuderà nel 2009».
Come si chiuderà? Nel programma di governo si parlava esplicitamente di «riforma della legge 180 del 1978 in particolare per ciò che concerne il trattamento sanitario obbligatorio dei disturbati psichici».
E il sottosegretario Martini ha detto che questo è un punto prioritario del governo.
Intanto, sono state presentate alcune proposte di legge: una al senato firmata da Carrara e Ombretta Colli, l’altra alla camera, primo firmatario Ciccioli; la terza, proposta Guzzanti, sempre alla Camera.
In comune hanno il fatto che prolungano il periodo di trattamento sanitario obbligatorio e chiedono molti posti letto in più per la salute mentale.
«Posti letto che il sistema pubblico non potrà garantire - spiega Dell’Acqua - e che giustificheranno quindi l’ingresso in gioco dei privati».
«La preoccupazione è che parlare della riforma della 180 ci distoglie dall’affrontare il problema più urgente e reale - dice Dell’Acqua - che è quello della dissociazione tra il cambiamento culturale prodotto dalla legge e quello che succede nei fatti.
In Friuli Venezia Giulia abbiamo centri di salute mentale aperti 24 ore al giorno e reparti di diagnosi e cura senza contenzione, ma non è così in tutte le regioni. Ci sono leggi regionali monche, pochi fondi, una formazione universitaria che non va bene nella nostra realtà.
Questi problemi la sinistra se li deve porre. Non possiamo solo difendere la 180, ma dobbiamo dire cosa fare nelle singole regioni e nelle singole aziende sanitarie».
scienza@unita.it
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L.de Vita. M. Martini'Il volo del cuculo, ed Nutrimenti,2008)........
maggio 1978:
E' tempo di aprire porte e portoni.
Con la legge 180 i manicomi restituiscono la follia alla norma
..Quando Franco Basaglia, il medico capace di portare a termine un percorso tanto rivoluzionaio, come quello che teminò con l'approvazione della legge che da lui prese anche il nome, riuscì a concepire un cambiamento davvero terapeutico per l'intera nazione, non gli vennero dati gli strumenti per entrare nel merito delle disposizioni economiche che lo rendevano operativo..
.in sintesi, la mancata definizione di finanziamenti peer la realizzazione delle strutture residenziali nelle quali trasferire i pazienti ancora ospitati all'interno degli ospedali psichiatrici,è la causa principale delle mancate soluzioni e dei mancati progetti riabilitativi..Trent'anni di politica,di psichiatria,di cifre,di soldi, di ideologia sono trascorsi, e la fotografia attuale immortala ancora tante figure e indirizzi diversi...La malattia mentale riguarda l'intera società, di una società che va complicandosi e invecchiando rapidamente.
Una società che esige la razionalizzazione delle spese, con il massimo rispetto delle esigenze di chi ne fa parte...
E allora è tempo di una sintesi,di una coraggiosa, ma anche impietosa ma lucida azione di sintesi, di coordinameento, di condivisione di spazi,fondi e risorse. senza ideologia, senza politica, ma con un'attenta analisi economica che renda possibile, praticabile, qualsiaisi futura scelta...partiamo ora da Trieste, anche perchè la legge 180 rimandava a un piano sanitario nazionale per i cirteri e gli indirizzi che le Regioni avrebbero dovuto rifarsi per l'organizzazione dei servzi fondamentali,per le norme di erogazione delle prestazoni sanitarie,insomma per legiferare.
La Regione Friuli Veneza giulia lo fece quasi subito,nel 1980...e lo fce così bene da essere considerata un modello di attuazione della 180.
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Chiaiano: Il Procuratore Lepore conferma che i militari hanno interrato rifiuti speciali
(15 novembre 2008)
Questa mattina una delegazione del Comitato dei cittadini di Chiaiano e Marano ha incontrato il capo della Procura di Napoli dott. Giandomenico Lepore, in merito all'allarme/denuncia lanciato con la prova video sull'interramento di rifiuti speciali nella cava da parte dei militari e un conseguente esposto alla Procura del 29 ottobre.
Allarme che ha trovato riscontri con le dichiarazioni dello stesso generale Giannini sui giornali quando parla del ritrovamento di diecimila (!) tonnellate di amianto.
Il video è un'informazione di reato in merito al fatto che, una volta trovati questi rifiuti speciali, hanno cominciato a interrarli in una vasca da loro costruita (nel video, girato in ottobre, si vede la vasca vuota e poi progressivamente riempita).
Il 4 novembre c'è stata infine un'ispezione della Procura conseguente proprio all'esposto.
Nell'incontro di oggi il procuratore Lepore ci ha detto:
- Nell'ispezione della cava, condotta il 4 novembre, i militari hanno inizialmente condotto la Procura a visionare l'amianto che fuoriesce dalla collinetta che stanno sbancando.
Poi sulla scorta dei video che avevamo consegnato, gli ispettori si sono diretti a cercare la vasca filmata.
Hanno trovato questa vasca (insieme ad altre!) e contiene amianto ed altri rifiuti speciali!!
- Per il resto le indagini sono in corso.
Quindi l'incontro di oggi conferma l'accusa più grave:
nella vasca creata dai militari e dalle ditte del Commissariato sono stati interrati rifiuti tossici ed estremamente pericolosi come l'amianto!
Questo rappresenta il primo crimine contro la legge, la salute e l'ambiente, perchè l'amianto richiede una gestione assolutamente particolare, lunga e tecnicamente complessa (inertizzato, imbustato e trasportato per pezzi con sacche impermeabili in tute integrali) fatta da ditte specializzate.
Non può certo essere movimentato con camion e pale meccaniche, con i sacchi celesti di cui parla Giannini visibilmente stracciati da questa operazione... Quindi va corretto l'iniziale resoconto dei giornali del 5 novembre (giorno dopo l'ispezione) che anche per le vasche parlavano di ritrovamenti di sversamenti "pre-esistenti"!
In più appare assai discutibile l'ipotesi che volesse essere un sito di "trasferenza", visto che è stato poi coperto, appianato e infine mimetizzato con terreno erboso...! Ma se su quest'ultima cosa le indagini dovranno approfondire quali erano i piani, la prima è ormai praticamente certa e si tratta di un crimine già consumato.
Noi quindi ci aspettiamo che la Procura di Napoli sequestri tutta l'area, blocchi i lavori che mettono in serio rischio la salute dei cittadini e chiami a processo i responsabili del Commissariato su questi comportamenti gravi e irresponsabili. CI aspettiamo anche che più voci si levino a denunciare finalmente quello che è evidente: il decreto Berlusconi di Luglio non serve a ricostruire fiducia tra stato e cittadini, ma a garantire che queste incredibili modalità di gestione non siano visibili. Pone quindi le condizioni per cui questa fiducia venga nuovamente tradita come avviene in questi giorni.
Le conseguenze di quello che abbiamo documentato sarebbero inevitabili in qualsiasi altro luogo e contesto del nostro paese, vista la gravità politica, sociale e giudiziaria dei comportamenti tenuti. Vedremo quanto bisognerà lottare nella repubblica di Napoli per mostrare il "re nudo".
A breve porteremo in Procura nuove integrazioni che mostrano come probabilmente nelle vasche è stato interrato anche il terreno inquinato del fondo della cava (creando quindi un nuovo miscuglio fra questo e l'amianto!!).
Intanto la deputata europea Monica Frassoni ha presentato un'interrogazione alla Commissione e al Consiglio d'Europa su questa vicenda
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In Italia non c'è democrazia, ma una dittatura
Più andiamo avanti e più ce ne accorgiamo. L’Italia non è una democrazia. In realtà l’Italia è una telecrazia e un’oligarchia. Basta citare semplicemente che il cittadino non può eleggere il suo rappresentante. Quindi non è una democrazia elettiva. Basta anche menzionare la questione che il cittadino non può partecipare alle scelte pubbliche. Quindi, di conseguenza, non è una democrazia partecipativa. Oltretutto il cittadino non ha il diritto di essere informato. Cosa gravissima oggigiorno. Quindi il cittadino non può decidere. Adesso, la domanda è abbastanza spontanea: se una persona non può eleggere, né partecipare, né essere informata, cosa gli rimane da fare? La risposta non è tanto facile.
A me impressiona una cosa, e credo anche a voi lettori. La maggioranza degli italiani non si rende conto che viviamo in una dittatura. Una dittatura si. E il dittatore si chiama Silvio Berlusconi. Dittatura sinonimo di Berlusconismo, chiamatela come volete.
Quest’uomo che pensa alle faccende proprie, viola la costituzione e poi controlla l’informazione. Forse molti italiani lo ignorano, perché non credo siano tutti stupidi da non immaginarlo. E quando ci penso mi viene lo sconforto.
Pubblicato da Andrew a 4:00 PM
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