mercoledì 26 novembre 2008

LETTERA A NAPOLITANO

Signor Presidente,

facendo seguito alle Sue dichiarazioni in merito al bisogno di trasparenza nella Pubblica Amministrazione per garantire che venga perseguito l’interesse pubblico e non quello di pochi “eletti” evitando altresì lo spreco di danaro pubblico, ci chiediamo come mai tutto ciò non viene attuato e non viene da Lei sollecitato per quel che concerne la vicenda Chiaiano. Qui, suoi concittadini definiti dai media “facinorosi” sono da mesi alla ricerca di soluzioni alternative che possano prima di tutto garantire il diritto alla salute, così come previsto dall’art. 32 della Costituzione italiana, ed evitare inoltre lo sperpero di danaro pubblico. Lei non ci crederà, Signor Presidente, ma esistono soluzioni che risolverebbero in maniera definitiva il problema dei rifiuti nella Sua Regione.

Una buona politica di RIDUZIONE degli imballaggi e la cultura del RIUSO sono i primissimi passi da fare seguiti da una RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA ed il relativo trattamento di RICICLO delle frazioni “differenziate e non” mediante impianti di COMPOSTAGGIO, peraltro già presenti in Campania, e impianti di trattamento a freddo dei rifiuti tipo “Centro Riciclo di Vedelago” in funzione nella provincia di Treviso. Questo tipo di impianto permette di avviare al riciclo e di riciclare il 99% circa della frazione “secca”, cosa più eclatante è che in Campania i sette impianti di CDR potrebbero essere convertiti in tempi brevi (6 mesi) e con una spesa contenuta (10 milioni di euro) in impianti di trattamento a freddo tipo Vedelago. Questo tipo di gestione dei rifiuti è fortemente caldeggiata dall’Unione Europea ed inoltre creerebbe un indotto di piccole industrie per il riciclo dei materiali che permetterebbe l’occupazione di molta gente alleviando un’altra piaga della nostra Regione: la disoccupazione.

Al contrario, il piano rifiuti previsto dal Governo italiano per la Campania, non tutela la salute dei cittadini, prevede un enorme sperpero di danaro pubblico (circa 5 mld di euro) favorendo l’arricchimento di pochi (lobby degli inceneritoristi) e soprattutto non permette una soluzione definitiva alla questione rifiuti in quanto un terzo dei rifiuti bruciati negli inceneritori ci ritorna sotto forma di ceneri altamente tossiche da smaltire (in discarica!). Tutto ciò per far sì che pochi “eletti” possano arricchirsi percependo i contributi CIP6 per ogni tonnellata di rifiuti bruciata condannando a morte migliaia di cittadini a causa dell’inalazione di nano particelle inevitabilmente (non c’è filtro che tenga) prodotte dagli inceneritori.

Signor Presidente, ponga fine a questo scempio, d’altronde quando nel 1998 Lei era Ministro dell’Interno la Sua ordinanza n°2774 prevedeva la raccolta differenziata al 35% ed il conferimento dei rimanenti rifiuti agli impianti di CDR ed il successivo incenerimento precisando che l’incentivo CIP6 sarebbe spettato solo sull’energia prodotta al massimo con il 50% dei rifiuti urbani della Regione. Invece l’0rdinanza è stata stravolta da abili mani conducendo la Campania in questa situazione; a tal proposito Le caldeggiamo vivamente la lettura del libro “ECOBALLE” di Rabitti che spiega chiaramente tutti i passaggi della vicenda dal 1993 ad oggi.

La tecnologia si è evoluta, possiamo riciclare il 99% dei rifiuti avendo un bassissimo impatto ambientale, cosa aspettiamo?

Le alleghiamo alla presente un DVD con un documentario in cui i “facinorosi” di Chiaiano illustrano i problemi e le soluzioni dimostrando che la nostra non è una protesta sterile e manovrata bensì spontanea e ricca di soluzioni.

L’idea di allestire una discarica all’interno dell’unico polmone verde della città di Napoli, a ridosso delle abitazioni (poche centinaia di metri dalla cava in questione) e non avendo a disposizione un’infrastruttura viaria adeguata, è solo da definirsi scellerata.

Inoltre, come Presidente del CSM, dobbiamo informarLa che abbiamo depositato il giorno 29 ottobre 2008 alla Procura di Napoli una denuncia relativa alla presenza di grossi quantitativi di amianto nella zona interessata dai lavori di allestimento della discarica. Appena dopo il deposito della nostra denuncia, il sottosegretario Bertolaso, dopo aver movimentato in maniera inadeguata, per circa diciotto giorni, l’amianto ritrovato e cercato di occultare lo stesso in una vasca scavata per l’occasione in un terreno non precedentemente espropriato, decide di avvisare il reparto NOE dei Carabinieri. Successivamente con un articolo apparso sul giornale “Repubblica” del giorno 3 novembre 2008 il Generale Giannini dichiara pubblicamente il ritrovamento a Chiaiano di circa DIECIMILA TONNELLATE DI AMIANTO. A seguito di tutto ciò la Procura non ha ritenuto di porre sotto sequestro l’area (così come è avvenuto per altri ritrovamenti di materiali altamente pericolosi) non accertando di chi fosse la proprietà del terreno interessato dagli sversamenti illeciti né tantomeno cercando di identificare i responsabili di tale disastro ambientale. Per questa zona è auspicabile solo una BONIFICA in quanto la popolazione limitrofa è già stata esposta a sua insaputa ad inquinamento da sostanze cancerogene.

La questione è stata anche portata al parlamento italiano dal deputato Franco Barbato dell’IDV dopo il diniego ricevuto insieme con l’On. Monica Frassoni, europarlamentare, ad entrare nella cava per un sopralluogo. Tutto ciò non ha sortito nessuna reazione da parte di politici e/o magistrati, tutto normale! Meno male che si auspica trasparenza da parte della Pubblica Amministrazione.

Adesso anche Lei è a conoscenza delle nostre ragioni, speriamo intervenga in merito altrimenti vorrà dire che non ha a cuore le sorti dei suoi concittadini e che le sue parole (trasparenza, interesse pubblico) sono solo di circostanza.

In attesa di una concreta risposta le porgiamo i nostri saluti.

Napoli, 5 gennaio 2009

Contatti: info@larosadeiventidichiaiano.it

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